martedì 24 aprile 2012

Il ritorno... ?

Sì, sono ancora viva e in salute!

... e forse è arrivato il momento di ricominciare a scrivere qualcosa!

giovedì 17 settembre 2009

... cRasi della vita!

Crasi, dal greco kràsis - mistura, indica la contrazione di una vocale o di un dittongo alla fine di una parola con una vocale o un dittongo all'inizio della parola seguente.

... e cos'altro è una crasi se non un incontro tra due entità linguistiche distinte che, per puro accidente, si trovano ad essere una di seguito all'altra, ad avere elementi in comune, sovrapponibili al punto da confondersi... e fondersi!?!

Un incontro accidentale che genera un legame.
Niente di più semplice.
Niente di più facile... ad esser fortunati.

Sì, perchè di incontri accidentali ne avvengono a decine, quotidianamente... ma solo pochi riescono a generare una crasi.
Due entità distinte che si incontrano, si somigliano e si fondono, mantenendo la loro natura ma acquistando, in parte, la natura dell'entità con la quale sono entrate in contatto.

Niente di più pericoloso... perchè poi, si sa, accidenti di questo tipo generano incredibili Ambaradan (crasi delle parole Amba Aradam)!

... e guai a considerarli solo "cRasi della Vita"!

domenica 3 agosto 2008

Professione Information Designer

Information Designer come Progettista dell’Informazione

[...] Trattandosi di una disciplina molto recente (l'information Design), solo ora si manifestata l'esigenza di costituire una vera e propria comunità di professionisti che, seppur provenienti da realtà formative diverse, si riconoscano in quanto progettisti dell'informazione.
La necessità di una comunità scientifica di riferimento è dovuta anche all'attuale dispersione dei risultati delle ricerche che, se invece fossero condivisi da tutti coloro che operano all'interno dell'Information Design, arricchirebbero in modo ancora più consistente la disciplina stessa.
La formazione dell'information designer è complessa e richiede professionalità scientifica, accuratezza, creatività e abilità teoriche e applicative.
L'information designer, infatti, ha il compito di progettare pacchetti informativi che siano al contempo appetibili per l'utente e funzionali rispetto alle esigenze di quest'ultimo. Ciò significa che l'information designer non solo deve sviluppare una profonda competenza nella rappresentazione linguistica e visiva del testo, ma anche una particolare sensibilità a tutte le problematiche connesse al soddisfacimento delle aspettative della propria utenza. Egli infatti deve guidare l'utente alla comprensione ed, eventualmente, all'apprendimento dell'oggetto da lui stesso elaborato, eseguendo, pertanto, un'operazione altamente sofisticata e complessa. Per fare ciò non è indispensabile che l'information designer sia un esperto nel settore in cui è chiamato ad intervenire, ma piuttosto è necessario che disponga di una competenza mista con la quale sia in grado di gestire materiali diversi.
In altre parole l'information designer è colui che sa fondere spirito creativo e capacità tecniche al fine di realizzare una progettazione dell'oggetto informativo che risulti rispettosa sia del destinatario che del contesto in cui quest'ultimo fruirà dell'oggetto.
Attualmente ogni esperto di comunicazione si trova a dover gestire una realtà particolarmente complessa, caratterizzata da un insieme sempre più articolato di interazioni comunicative: l'aumento della quantità e della varietà di informazioni da trattare, la crescente necessità di elaborare messaggi in lingue diverse e, di conseguenza, la capacità di rivolgersi a contesti culturali differenti.
È pertanto evidente che l'information designer sia, ora più che mai, sollecitato a maturare un’articolata serie di abilità e soprattutto una solida base metodologica mediante la quale applicare efficacemente le conoscenze acquisite.
In altre parole il disegnatore dell'informazione non solo deve essere competente nell'elaborare i contenuti e nel progettare la comunicazione, ma deve anche posizionarsi in maniera flessibile e dinamica nei confronti dei nuovi campi del sapere.
In particolare, l'esperto di comunicazione deve acquisire conoscenze sempre più approfondite nell'ambito delle materie tecniche e scientifiche, deve sì diventare esperto a un livello tecnico, così da poter capire come e quando utilizzare la tecnologia, ma anche parallelamente sviluppare una solida consapevolezza sul piano cognitivo, necessaria per individuare le differenti possibilità comunicative in una varietà di differenti contesti e situazioni.
Inoltre il comunicatore esperto deve possedere anche la capacità di realizzare un artefatto che faccia emergere gli elementi più durevoli nel tempo, così da controllare il processo di obsolescenza dell'oggetto informativo realizzato. Un artefatto che sia stato costruito secondo tali prerogative può essere compreso senza dare adito a fraintendimenti anche in assenza, momentaneamente, del contesto per cui era stato progettato. Ciò costituisce un grande valore aggiunto nell'organizzazione di un'informazione mirata a produrre conoscenza poiché spesso accade che la decontestualizzazione dell'informazione porta ad un'interpretazione scorretta, e quindi non funzionale, degli obiettivi conoscitivi. [...]

lunedì 21 aprile 2008

Sadeviz: Log-File Visualization

Sadeviz: Log-File Visualization
Sadeviz, acronimo per Salerno Design Visualization, è la prima parte del titolo della mia tesi di laurea Specialistica in Comunicazione d'Impresa ottenuta, con immensa soddisfazione, nel mentre della mia assenza "bloggistica".
Log-file Visualization sta ad indicare, semplicemente, il contenuto del mio lavoro: la progettazione di un software per visualizzare i log-file.

Continua così la tradizione di questo blog che, dopo la tesi di laurea di primo livello, ospiterà anche il mio ultimo parto universitario. Ecco, per il momento, l'introduzione!

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"Grafica, design, comunicazione visiva, scienze cognitive, nuove tecnologie informatiche, e-marketing: questi sono solo alcuni degli argomenti trattati in questo lavoro.

Creare nuove tecniche di visualizzazione e scoprire i nuovi approcci di comunicazione sono solo alcuni degli obiettivi di chi fa, della comunicazione, la sua professione e di chi vede, nell’esser comunicativo, la sua essenza.
Non basta solo saper ben parlare o ben saper cosa dire. È pur vero che ci sono delle regole, delle leggi scritte e, in ogni caso, condivise, che fanno del comunicare una vera e propria scienza, ma il comunicare rimane pur sempre questione di istinto.

SaDeViz: Log-file Visualization nasce a completamento di un percorso, fatto di esami e studi, di passione e divertimento, di noia e ansia, un percorso che si conclude con pienezza, con la certezza di aver carpito quanto di meglio si potesse, con la convinzione che ora si è finalmente pronti ad iniziare a vivere gli insegnamenti appresi, desiderosi di andare in giro per il mondo e comunicare la propria rinascita.

Comunicare con consapevolezza, alla luce di tutto ciò che la semiotica, la prossemica, la linguistica, la psicologia e la strategia insegna, alla luce di tutto ciò che, il vivere immersa nella comunicazione, ha lasciato nel carattere e nel vivere quotidiano.
Con questo lavoro comincio a vivere da comunicatore, a comunicare nella vita, a vivere comunicando (e come si potrebbe altrimenti).

In questo lavoro si parlerà innanzi tutto di Information Design: cos’è, qual è l’oggetto che studia, chi sono coloro che se ne occupano, in quale ambiente nasce e a contatto con quali altre discipline vive. (Parte I, Capitoli I-III)

La seconda parte del lavoro descrive diverse tipologie di dati e le loro più comuni forme di visualizzazione: rappresentazioni lineari, rappresentazioni organizzate in forma reticolare o gerarchica, visualizzazioni per il web. (Parte II, Capitoli IV-VII)

Nella terza parte, per assecondare la profonda curiosità e la grande passione che nutro nei confronti di tutto ciò che riguarda il World Wide Web, focalizzo la mia attenzione sui log-file e sui diversi metodi di analisi ed interpretazione dei dati provenienti da Internet. (Parte III, Capitolo VII)

Nella quarta ed ultima parte descrivo il mio esperimento, il prototipo di un software che, tenendo conto di tutti gli accorgimenti raccolti in anni di studio, riesca a comunicare al meglio le informazioni ottenute dall'analisi dei log-file.

Il mio modo, ma solo uno dei tanti possibili, per rappresentare e visualizzare informazioni complesse a dimostrazione, metafora della vita, che da un intrico di dati, incomprensibile a primo acchito, indecifrabile e illeggibile anche al secondo, sia sempre possibile far emergere qualcosa di buono, interessante e comunicativo.

Un giusto metodo, alcuni semplici accorgimenti e le nuove tecnologie informatiche, perché quello che è possibile pensare, oggi, diventa anche possibile realizzare. (Parte IV, Capitolo VIII)"

domenica 23 dicembre 2007

Incontro PHCG Italia

Nella suggestiva cornice di Borgo Scopeto (SI),
venerdì 14 e sabato 15 Dicembre 2007,
il gruppo PHCG Italia si è riunito
(per chi non lo sapesse Publicis Healthcare Communication Group).

Un incontro fortemente voluto:
un modo per conoscersi, integrarsi, iniziare ad amarsi...

Momenti per incominciare a pensare come ad un solo gruppo,
e ad agire in funzione di comuni obiettivi.

I presupposti ci sono tutti...
in bocca al lupo PHCG!


in questo set alcune delle foto della serata!