lunedì 18 giugno 2007

PUBBLICATOOOOO!!!

Finalmente, dopo telefonate, mail e scongiuri... siamo state pubblicate anche noi!!!!

Ecco il link del nostro lavoro!!!!

"Lo strano mestiere di "vendere" notizie. Tracce sparse di news marketing"

http://www.dise.unisa.it/quaderni_pubblicati_dal_dipartimento.php

Baciiiiii

venerdì 15 giugno 2007

Per il team A

Ecco a voi la breve lettera di saluti che ho scritto, al termine del mio stage formativo, per ringraziare la Healthware, ed in special modo il TEAM A, dei 3 splendidi mesi passati in loro compagnia!

La condivido anche con tutti voi!!!


Dicembre 2006

Non faceva freddissimo quel giorno ma nel salire le scale qualche brivido l’ho sentito. Ottima l’impressione iniziale… grandi spazi, tanta luce, colori chiari e arredamento minimalista, in pieno accordo con il mio stile e con i dettami dell’ergonomia. Mi faccio spazio tra gli addobbi e gli imballi di carta che li contengono…trovo una sedia accanto ad un tavolino coperti entrambi (sedia e tavolino) da rametti pronti ad essere spillati alle pareti. Mi siedo, due chiacchiere con Antonella, uno sguardo veloce alla stanza ( macchinetta del caffè… meno maleeeeee… addirittura frigorifero e forno a microonde…questo ambiente l’avevo immaginato studiando l’organizzazione giapponese/americana e le teorie della spirale della conoscenza di Nonaka… ma non credevo esistesse una realtà così giovane e dinamica a Salerno)… siamo capitate in un giorno un po’ turbolento: Natale era nell’aria e fervevano i preparativi: Antonietta (non sapevo il suo nome ma ricordo che la notai perché era vestita con degli abbinamenti di verde - e il verde è uno dei miei colori preferiti- ) era impegnata con l’albero e le decorazioni, Flaviana era occupata ad impacchettare buste e opuscoli (l’espressione del suo viso non era granché sorridente… sfido io, a impacchettare tutta quella roba… fogli bianchi tenuti da graffette, libricini, indirizzi e talloncini adesivi).
Un’occhiata veloce alle mie “concorrenti” e poi arriva Gianluca, riconosco la voce che avevo già sentito a telefono il giorno prima (ero in giro di ricognizione per capire dov’era la sede e, dopo l’ennesima strada senza uscita, mi ero decisa a chiamare e chiedere informazioni!) e dopo i primi momenti di disorientamento (quelli che si hanno nei momenti in cui si deve associare un volto ad una voce) ecco che si comincia! Ci contiamo ma c’è qualcosa che non va… o qualcuno ha dichiarato il falso sul proprio genere sessuale… o c’è una donna in più.
Ovviamente (perché il buongiorno si vede dal mattino…) il mio C.V.non era mai arrivato alla Healthware. UFFFFFFFFFFF!
Tralascio di riportare quello che mi è balenato in testa in quell’istante (il timore di venir considerata un’imbucata di stramacchio mi metteva in un imbarazzooooooo )…! Fortuna che mi ero premunita di tutti i fogli che potevano servirmi (copia del C.V., copia di Celiaqui, copia del piano di info-comunicazione per la centrale del latte, etc.)!
Consegno la copia del curriculum e Gianluca inizia l’appello. Ci vediamo una alla volta, in ordine alfabetico, nella sala meeting 1.
Ok, perfetto… non mi scompongo più di tanto, sarò una delle prime, il mio cognome comincia per “D”!
Sono stata l’ULTIMA, contro ogni regola della probabilità, gli altri “concorrenti” avevano cognomi che andavano da A a DELO…(e che sfiga!).
Ne approfitto per osservare ancora un po’ il posto (Flaviana è sempre più alienata nell’impacchettamento!!!).
L’atmosfera incomincia a diventare familiare e mi inizio a rilassare fino a quando Antonella esce, dopo una mezz’oretta di colloquio e, appena a portata di udito, mi dice:“mi hanno fatto parlare in inglese!”
QUE?!?! QUOI?!?! COSA?!?!?!
Altro che familiarità… lì è il panico! Ma io parlo francese e spagnolo!!!
Inizio a bersagliare Antonella: che ti hanno chiesto? E tu come hai risposto? Come si coniuga il verbo essere al passato! Marò ho un vuoto…. Ripetimi pure il presente e il futuro dato che ci sei! No, no, se devo fare queste figure io me ne vado… non lo voglio fare ‘sto colloquio! Antonè, come si traduce “completo ed esauriente”?
Completo ed esauriente?!?!? A pensarci adesso mi viene da ridere! A momenti non ricordo neppure come si dice grazie in inglese…e me ne esco con “completo ed esauriente”!
Da quel momento, fino al mio ingresso nella mitica meeting 1 il tempo vola tra regole di fonetica e di grammatica inglese… tanto impegno ma poche speranze!
Arriva così il mio turno,”completo ed esauriente” (erano aggettivi per descrivere come avevo trovato il sito web aziendale) era diventato semplicemente “interessante”. Non c’era più tempo, era arrivato il mio momento e, come un condannato rassegnato alla pena, mi avvio, rassegnata alla mia figura barbina, seguendo il Bertone!
Rivedo il dott. Di Filippo (che avevo conosciuto poco prima in rest. area), faccio la conoscenza di Michela, (il mio primo pensiero è stato “ma quanti anni avrà, sembriamo coetanee ed è già responsabile del reclutamento degli stagisti… beata lei!).
Inizio a parlare di me, della mia esperienza Erasmus (Gianluca sembra particolarmente interessato a quest’argomento!), delle cose che ho appreso all’estero e delle lingue che parlo (a questo punto lo dico che l’inglese lo mastico, ma poi lo risputo sgrammaticato -almeno così li preparo-), parlo del mio amore per la fotografia, dei miei studi, del progetto Celiaqui , e di molto altro.
La prima parte del colloquio termina e ci ritroviamo, tutte insieme, per un’ulteriore “prova”.
Il compito assegnatoci è: creare qualcosa! Decido allora di abbozzare un lavoro di ergonomia cognitiva e di usabilità di un sito e consegno il blocco!
Abbiamo terminato… CI FARANNO SAPERE!
E mentre Flaviana ci scheda nel cervellone automatico io ripenso alla giornata… faccio il pieno di odori e colori, saluto e chiudo la porta alle mie spalle.

… Università… vita quotidiana…

Gennaio 2007

Una telefonata… il mitico Antonio Di Filippo “è lieto di comunicarmi che la Healthware ha scelto il mio profilo per iniziare un periodo di stage”.
Da definire rimangono solo le date e da risolvere solo scartoffie burocratiche tra azienda e università ma l’entusiasmo è tanto e il resto non conta!
Inizio un po’ dopo Antonella perché ho approfittato di quei 5 giorni in più per fare l’ennesimo esame… dal 19 Febbraio in poi potrò dedicarmi con maggiore spensieratezza a questa nuova esperienza!

19 Febbraio 2007

Team A… da subito ho avuto il sentore, adesso ne ho la certezza, che quel team è stato quanto di meglio potesse capitarmi!
Il team più numeroso (eppure i nomi li ho memorizzati con un’insolita facilità!), quello più stimolante, quello più divertente e competente (non me ne vogliano gli altri…), quello più impegnato nonché il punto di riferimento dell’agenzia.
Che bella la mia postazione… ottima per chi ha voglia di imparare. Permette di cogliere le espressioni, i rumori, i volti di tutti (a parte Ivana, ma semplicemente perché lei scompare dietro al monitor!). E poi posso guardare fuori, la pioggia, il sole, le nuvole… mi sento al centro del mondo, nella giusta posizione per poter godere del fuori e del dentro, per non perdere il contatto con nessuna delle due dimensioni.
La prima settimana passa, tra incontri di benvenuto e presentazioni, fino a quando non arriva il primo lunedì: ore 15:00 Progress… eh?!?!?!?! Ma, in italiano, che vor dì (il romanesco è in onore di Paola).
Anna Dina mi rassicura: Oggi non capirai niente di quello che diremo ma è normale (pfiuuuuuuuuu!), vedrai che con il tempo, quando sarai dentro ai progetti, sarà tutto più chiaro!
E da quel giorno, in cui non ho capito assolutamente nulla, ad oggi quante cose sono cambiate!

Maggio 2007


Vi confesso (già vedo incupirsi le facce del Nutile e del Santoro!) che, ad oggi, il progress è il momento della settimana che preferisco, per varie ragioni:
a) Innanzi tutto perché adesso riesco a capire di che si parla;
b) in secondo luogo perché si inizia solo quando siamo tutti presenti;
c) e, soprattutto, perché quando si parla di Act Against Allergy, Cardarelli, Cooperazione, Infarto, MedSolve, Pagine Mediche e Policlinico Gemelli so, che in parte, si parla anche un po’ di me. Di me come risorsa del Team (e non solo come stagista di passaggio), di me come persona informata dei fatti e come parte di quel tutto.
Ed è per quei progress, per le pause caffè, per il momento del pranzo, per ogni istante in cui mi sono sentita parte di questa famiglia, e per tutti gli attimi che ho vissuto in vostra compagnia che vi dico GRAZIE.

Grazie ad Alessandra, l’esempio perfetto della femminilità, per la sua infinità generosità, per avermi accolta nel team A e per avermi costantemente rassicurata;
Grazie a Loredana, la mammina del team, per le sue attenzioni e le chiacchierate fatte ricordando il nostro Erasmus;
Grazie a Joe, l’esigente account australiano, per aver comunicato poco con le parole ma tanto con gli sguardi ed i sorrisi;
Grazie a Angelo, il giullare della compagnia, per i suoi: “brava” senza motivo, e per la sua tosse (perché quando avevo i miei mal di testa pensavo al tuo catarro e mi tranquillizzavo);
Grazie a Valter, il papà del team (Nutile, non voglio infierire con la storia dell’idraulico e del tecnico della tv ma…uahahahahah!), grazie al suo maglione arancione e alla sua voce rassicurante (anche quando i contenuti caricati non apparivano sul sito o quando si stizziva perchè non trovava le tabelle e le immagini da aggiungere – ma dove le vuoi trovare se non chiedi dove sono!?!?!?!?-);
Grazie a Gianni, il mio fidato ed insostituibile supporto tecnico, per le sue preziosi informazioni sulle abilitazioni, sui tag del Dreamweaver e per le sue magie (leggi anche pezzotti!) sulle anomalie del portale del Gemelli;
Grazie a Ivana, l’animo gentile del team, per la disarmante dolcezza della sua voce e dei suoi gesti, per essermi stata vicina ed aver raccolto le mie ansie. [ah, dimenticavo, grazie anche per health e biz e per il time sheet (!?!??!?!?)].
Grazie infine (dulcis in fundo… scusate la non imparzialità di questa scelta!) ad Anna Dina, la mia guida, mecenate della mia opera, punto di riferimento del mio agire, custode e confidente delle mie crisi, perché è suo il merito di tutto ciò che ho realizzato ed imparato in questa esperienza.
Un grazie sincero ed affezionato, anche a Michela (Michi, grazie ancora per le lentine, J) e a Gianluca, per avermi scelta qualche mese fa, per esser stati sempre disponibili e presenti nel mio percorso; grazie a Paola per il supporto morale e tecnico per AAA e Hp3; grazie a Francesco (piacere, mi chiamo Melania!), per le attivazioni dei comunicati stampa del Gemelli su Pagine Mediche (e anche per quelle volte che voleva boicottare le news sul Family Day perché mi ha fatto morire dalle risate!), grazie a Rossana, per le chiacchiere e per avermi sempre accompagnata a fare rifornimenti di caffeina, grazie ancora a Antonietta, Flaviana, ai gruppi fissi, quelli seduti ai soliti posti, ai soliti orari, per le solite pause caffé e thè; e grazie ancora a tutti coloro che ho solo incrociato e che non ho ben conosciuto, perché mi mancheranno anche loro.

E quel che più mi mancherà, dopo questi 3 mesi insieme sarà:
· il rumore dei tacchi di Alessandra, i suoi progress e il rumore di tutte le sue buste;
· il “Ma ti ho salutato? C’eri stamattina? Scusa oggi sono stonata” di Loredana;
· il “Joe speacking” e le sue interminabili conversazioni in inglese;
· il dialogare di Angelo con il monitor e le sue preghiere ai numeri dei report;
· il difendersi di Valter dai bacilli del Nutile ed i suoi suicidi con le sciabole immaginarie;
· il doppio tocco del bussare di Gianni (delicato, il suo, a differenza di quello del Nutile!) quando entra in stanza e il suo volto concentrato mentre gioca con Valter;
· Ivana, il suo giocherellare con la penna sul naso (o sul mento) quando si fa progress ed il suo correre a risolvere i problemi di tutti (nonché il suo modo di imitare la posizione da account!);
· Anna Dina! Lei, le sue mail, il suo modo di spiegarmi cosa fare, l’espressione cupa del suo viso quando è esasperata, la sua voce da bimba e le sue battute sul Nutile quando è serena. Il suo modo di digitare sulla tastiera, le milioni di finestre aperte sul suo desktop. La penna nera e quella verde, la bottiglietta dell’acqua con il tappo ancora mezzo attaccato al cerchietto di plastica. I suoi incoraggiamenti e le frasi del tipo: “Appena hai due minuti ci diciamo un paio di cose…”, “Questo lavoro vediamo come organizzarlo noi…”, “Questo lo pubblichiamo come comunicato anche su pagine mediche”, “Questo lavoro lo passo a te”, “La newsletter la prepari per prima che la devo mandare in approvazione”, “ Nella mia comune ci sono dei file per la mediateca”… e tanto altro!
(L’elenco puntato è per Anna Dina che mi dice sempre che è più elegante da usare!)

A conclusione di questo pseudo testamento mi auguro soltanto che, l’avervi fatto rivivere questi 3 mesi con i miei occhi, vi abbia trasmesso l’ammirazione che provo nei vostri riguardi, e che possa servire da testimonianza del vostro valore umano e professionale.
Io, per quel che mi riguarda, sono orgogliosa di avervi conosciuto e di aver lavorato al vostro fianco. Siete stati dei compagni d’avventura fantastici. A presto!
Con grande affetto…
Melania